Sono tutti parenti stretti ma con un’ identità definita e con sfumature differenti che fanno la reale differenza; sto parlando di dessert al cucchiaio dove il gusto di latte ha la meglio sul resto.
Che sia latte alla portoghese, crème caramel, crema catalana o piuttosto crème brûlée, sempre di ingredienti come latte, uova, aromi e zucchero stiamo parlando. Le variabili possono essere “solo latte e uova intere”….”panna e latte con qualche tuorlo in più che arricchisce”…”cannella come aroma”…e “solo panna e tuorli per arricchire assai”!!!
A prescindere dalle sfumature (qui la ricetta della Crema Catalana), questi dolci subiscono quasi tutti lo stesso metodo di cottura: a bagno maria (in forno) per latte alla portoghese, crème caramel e crème brûlée; direttamente sul fuoco (e niente forno) per la crema catalana.
Oggi però, viste le lunghissime ore da trascorrere in casa, mi prendo la libertà di scegliere di condividere con voi, il PREFERITO dei preferiti perchè, anche amando tutti questi dessert al cucchiaio indistintamente, un privilegiato ci scappa sempre.
E sto parlando del Latte alla Portoghese;
la prima cosa che lo differenzia dall’ essere un Crème Caramel è la forma. Il latte alla Portoghese è un tipo tutto d’ un pezzo che non si perde in fronzoli; al suo parente stretto invece piace dividersi, moltiplicarsi…insomma…farsi in 4 o in 6 a seconda dei commensali.
Se poi andiamo più nel dettaglio il PORTOGHESE sceglie per se solo del buon latte fresco da mescolare con sole uova intere e una contenuta dose di zucchero; il più raffinato Crème Caramel invece opta anche per della panna fresca e riesce a mettere nella stessa poltrona uova intere e tuorli, lo zucchero conquista più terreno ma se parliamo di vaniglia e di caramello liquido in superficie, allora si che riescono a parlare la stessa lingua…due prerogative irrinunciabili per entrambi.
Poi magari tutta ‘sta manfrina per scoprire che sto blaterando….diciamo che questa è l’ idea che io mi sono fatta dei due “budini”; si accettano conferme, smentite o dettagli aggiuntivi per appagare la mia innata curiosità.
La ricetta che quindi state per leggere è del Latte alla Portoghese che faccio e rifaccio spessissimo e che ho realizzato per il mensile FiorFiore In Cucina Coop di questo mese (n. 88 Marzo 2020).
Restare a casa è senza dubbio un grande privilegio e non certo una punizione; è il momento in cui riusciamo a concentrarci di più sulle cose che amiamo fare ed è in quel’ esatto istante che ci è concesso di “amarci di più”.
Quindi amatevi adesso più che mai perchè così facendo, amerete inevitabilmente anche il prossimo….e lo farete esattamente nello stesso modo.
#iorestoacasa
Con l’ augurio di avervi fornito uno spunto stimolante per restare dentro casa a cucinare, scappo ad infilarmi il pigiama e aspetto di vedere il vostro #latteallaportoghese in forma smagliante.
NOTA: perdonate le tante foto, ero talmente entusiasta di tutto il servizio che non sono riuscita a scartarne neanche mezza ^______^….sorry!
Ingredients
- 1l di latte intero fresco
- 8 uova medie
- 250g di zucchero semolato
- 1 baccello di vaniglia
- 150g di zucchero semolato per il caramello
Instructions
- In una casseruola capiente portate a bollore il latte con il baccello di vaniglia inciso longitudinalmente, quindi allontanate dal fuoco e lasciate in infusione per circa 30 minuti. In una ciotola stemperate le uova con lo zucchero, filtrate il latte ormai tiepido direttamente sulle uova e amalgamate bene facendo attenzione a non incorporare troppa aria. Preriscaldate il forno a 160 °C; sciogliete lo zucchero a secco direttamente in un pentolino (meglio se dal fondo alto) e appena avrete ottenuto un caramello dorato e omogeneo versatelo subito nello stampo lasciandolo aderire bene alle pareti. Versate subito con il composto di uova e latte nello stampo e sistematelo in una teglia abbastanza capiente, poi riempitela d’ acqua calda fino a 3/4 dell’ altezza dello stampo e infornate. Cuocete per circa 60 minuti, l’acqua non dovrà mai bollire e dovrà essere rabboccata in caso evaporasse troppo. Una volta che il Latte alla Portoghese sarà cotto (inserendo la lama di un coltello al centro dovrà uscire pulita ma con tracce di caramello sulla punta), estraete la teglia dal forno e fate intiepidire lasciando lo stampo nell’acqua; trascorso il tempo coprite con carta stagnola forata e lasciate riposare in frigorifero per almeno 4 - 5 ore o anche fino al giorno seguente. Prima di sformare il dolce, con la lama bagnata di un coltello, staccate i bordi, quindi capovolgetelo con un movimento deciso direttamente nel piatto di portata.
- Tagliate a fette e servite.
Notes
Il tempo di cottura è indicativo e potrà variare a seconda del forno; quindi non prendete le indicazioni come assolute ma valutate sempre secondo intuito ed esperienza. Per capire se il dolce è pronto potete anche provare ad agitare lo stampo, se al centro risulterà traballante ma comunque stabile, il Latte alla Portoghese sarà pronto; se invece il movimento dovesse risultare ancora troppo incerto, continuate la cottura.
5 commenti
La ricetta è uguale a quella di casa mia, tramandata da anni e anni; io sono ligure e questo dolce noi lo chiamiamo latte dolce o bune’. Le foto sono bellissime, viene voglia di di allungare un cucchiaino! Complimenti!
Ma come ho fatto, come ho fatto dico io ad arrivare solo adesso!!!!
Oh, maremma!
Buona Domenica Gabi! qua oggi c’è il sole anche se l’arietta è frescotta, in forno ho il mio secondo pane e ho un esperimento di bakba in lievitazione (tutte robe semplici, tarate alla mia portata, naturalmente!) ..
A me, sto portoghese piace assai! Non sono una grande amante di questo tipo di dessert, la consistenza morbida, anzi un po’ molliccia e traballante, mal si sposa con la mia voglia di mordicchiare … Però, già il fatto che sia tutto d’un pezzo è una gran cosa, dato che io non sono molto brava con i dolcini da dividere (vedi i muffin che da me diventano sempre cake!), poi che sia parco di zucchero lo fa salire di un ulteriore gradino e la presenza del latte fresco e delle uova intere aggiunge due punti in più… Quindiiiiiiiiiii,, lui potrebbe essere un tipo da andarmi a genio tanto da poter volere riprovarlo… (me sa che sto a fa un po’ de intrichi de parole, come mio solito…) .
Grazie per averla condivisa qui la ricetta, perché già io Fior fiore non lo trovo e devo andare apposta a Pesaro alla coop, ora meno che mai mi posso spostare di così tanto, quindi figurati se lo incontravo a sto tipo ”iberico” io!…
Comunque come spieghi tu le cose… mamma mia, mi piace un sacco… te lo dico sempre che dovrestio insegnare!
Grazie super G!
un abbraccio super forte
Manù..
Ahahaha na infatti mi pareva strano non averti vista da queste parti! Buona Domenica amica bella!
Ma se faccio questa ricetta negli stampo di silicone tipo quelli dei muffin riesco a sformarli?
Ciao, io te lo sconsiglio perché essendo quello uno stampo multi porzione, avrai difficoltà a sfornare un budino per vola.