Torta di Mele?
Ma assolutamente si, però….!
Sono certa che ognuno di voi ne ha una preferita perchè se penso alle mele non posso fare a meno di rimandare la mente ad una ricetta del cuore; quasi sicuramente potrà essere una torta e quasi sicuramente la torta di mele in questione sarà la più buona per voi.
Comunque oggi si parlerà di mele ma di torte non ne vedremo affatto.
Tutti sappiamo quanto sia sano sgranocchiare una mela, è perfetta sempre, che sia cruda, cotta, a fette in una ciotola con cereali e frutta secca, frullata ma OVVIAMENTE anche abbondante, in una torta profumata e umidissima.
La mia scelta oggi ricade su una ciotola, la stessa che ho usato per accogliere un porridge di amaranto per poi arricchirlo con yogurt, mele per l’ appunto e ribes caramellato. Naturalmente per questa ricetta, tutte le combinazioni saranno ben accette; il porridge è in sostanza una zuppa o pappa dolce d’ avena (anche se l’ avena è solo uno dei possibili ingredienti), che nei paesi anglosassoni viene preparata per colazione, un primo pasto nutriente e completo da servire caldo, che una volta provato, potrebbe piacervi sul serio.
Per un porridge che si rispetti basta far bollire, in acqua o in del latte, dei chicchi macinati o schiacciati ricchi di amido, che per la maggiore sono cereali, per poi aromatizzarli con ciò che più ci piace. Nel caso di porridge dolce, possiamo scegliere di aggiungere alla zuppa della frutta fresca di stagione unita a della frutta secca a guscio per addolcirla poi con sciroppi o miele, anche i vari semi oleosi sono ben accetti all’ interno della ciotola calda e nutriente. Per una versione salata l’ accostamento potrebbe ricadere su verdure e carni per poi aromatizzare il tutto con spezie varie.
Ma se è vero che oggi si mangerà del porridge dolce, è anche vero che le mele arriveranno subito dopo per fare coppia fissa e consolidare un rapporto che ha senso di esistere ^_^.
Le Mele Envy™
Quindi se oggi dico mela, dico Envy™. La conoscete? Envy ™ è il marchio che contraddistingue le mele della varietà Scilate e nasce dall’ incrocio tra Gala e Braeburn.
E’ una mela succulenta, dolcissima, compatta e con un leggero aroma di pera, se tagliata difficilmente si ossida e per me questo frutto è stato una vera rivelazione. Val Venosta mi ha dato la possibilità di allargare le mie conoscenze…dico grazie per questo.
La scelta dell’ ingrediente associato a questo porridge quindi non è stata affatto casuale perchè come da recenti scoperte (le mie personali recenti scoperte), le mele Scilate/Envy™ godono si di tutte quelle qualità appena su citate, ma sono anche sorprendentemente croccanti, scrocchierelle al punto che sarebbe stato un sacrilegio destinarle ad una torta o comunque a cotture di qualsiasi natura.
Che dire….che queste Envy™ mi hanno stregata, giuro!
Adesso però veniamo all’ amaranto dato che è anche lui un protagonista discreto della ricetta di oggi.
Dicevamo quindi PORRIDGE di Amaranto con mele Envy™ e ribes caramellato; sta ricettuzza qua mi è piaciuta da matti e posso senza timori obbligarvi a rifarla…..ahahhha…..non faccio mai questo tipo di pressioni ma a ‘sto giro voglio farlo. Potreste forse sentirvi sollevati dal compito di prepararvi una colazione sana e diversa dal solito?!?!? Ma assolutamente no!
L’ Amaranto
Se non avete mai maneggiato l’amaranto, no problem, rimediamo subito: l’ amaranto rientra nel gruppo dei cereali ma non contiene glutine, è un alimento ricco di calcio e di ferro che può essere consumato intero o sotto forma di farina. Con quest’ ultima potrete realizzare paste friabili alternative, biscotti ma scordatevi di utilizzarla per panificare o per altri lievitati, non contenendo glutine potrete contare solo su una miscela con altra farina di frumento.
L’amaranto inoltre cuoce per più tempo rispetto ad altri cereali, necessita anche di liquido ulteriore, infatti quasi sempre si considera una parte di amaranto e tre o quattro parti di liquido (acqua o latte),ma forse anche qualcosa in più.
Per cuocere questo porridge ho usato dell’acqua (quattro parti in questo caso), il latte l’ho utilizzato caldo in seconda battuta per rendere la ciotola davvero invitante.
A mio avviso l’ Amaranto ha un sapore dolce, quindi per questa zuppa ho usato il miele di melata ma solo per dolcificare la frutta, ad ogni modo potrete addolcirla ulteriormente a seconda dei gusti, aggiungendo per esempio dello zucchero al latte caldo .
Ingredients
- 100g di amaranto
- 400ml circa di acqua
- 150g di ribes freschi
- 2 mele
- 2 vasetti di yogurt al naturale
- 50g di miele di Melata (o di Acacia)
- latte caldo q.b. (circa 600ml per 4 tazze)
Instructions
- Sciacquate l’ amaranto sotto l’ acqua corrente, (se l’ amaranto scelto avrà bisogno di essere lasciato in ammollo, fatelo per circa 12 ore) poi tostatelo per pochi minuti in una padella antiaderente e lasciatelo da parte a raffreddare.
- Versate l' acqua in una pentola, unite anche l’ amaranto e ponete subito sul fuoco basso; cuocete per circa 35/40 minuti (tempo necessario per un amaranto che non ha bisogno di ammollo, diversamente i tempi si accorceranno notevolmente), o fino a quando tutto il liquido sarà stato assorbito. Nel caso in cui, trascorso il tempo, il liquido sarà ormai totalmente esaurito e l’ amaranto risultasse ancora duro, unite altra acqua bollente e proseguite la cottura finché necessaria.
- Lavate ed asciugate le mele, eliminate il torsolo e tagliatele a fettine sottili.
- Nel frattempo lavate i ribes e trasferiteli in una padella antiaderente con il miele.
- Lasciate caramellare per qualche minuto e non appena comincia a formarsi lo sciroppo rosso, allontanate dal fuoco.
- Mettete a scaldare il latte.
- Trasferite nelle ciotole l’amaranto, aggiungete il latte caldo (la quantità varierà a seconda dei gusti), lo yogurt, i ribes caramellati e le mele a fettine.
- Finite con altro miele e servite caldo.
- Per una merenda sana o per una ricca colazione.
5 commenti
Gabi…. io ho con il porridge d’amaranto un rapporto particolare, cioè per me ha un valore questa ciotolina che è meraviglioso…. (e chiedilo alla tua amica librino Free..) ..mi hai fatto venire voglia di provare ste meline qui, che tu lo sai che io sono sensibile al frutto ‘mela’ di qualsiasi tipo si tratta ….
Non c’è bisogno che ci obblighi…. io questa la voglio assolutamente provare..anche se solitamente non vado matta per le pappette..
L’amaranto ha una storia meravigliosa ed appartiene alla famiglia dei gigli…. lo adoro…. come adoro te.. <3
Un bacio grande grande..
Manù
O mia Manu, sono rimasta indietro con i messaggi purtroppo ma voglio risponderti chiedendoti di parlarmi della tua storia sull’ amaranto, ti prego! E poi sono io che adoro te! Punto!!!
ah.. Gabi, non i ho detto che la foto col piatto completo..sembra un quadro….
Manù
<3 <3 <3 <3
Gabi, eccomi…
Mettiti comoda, preparati un bel caffè,oppure una ciotolina come questa qua sopra e siediti,perchè la storia è un po’ lunga…. risale ormai a tre anni fa… era il lontano 2016, maggio per la precisione….
Io frequentavo da un po’ di tempo casa Vaniglia (non ricordo se ero già approdata anche qua),ci ero capitata per caso di rimbalzo grazie a Jul’s, ed è stato per me ‘amore a prima vista’ di quelle cose viscerali che non si spiegano a parole, perchè fai fatica anche a trovarle in realtà, le parole. Ero anche riuscita ad incontrala la Vani il novembre dell’anno precedente (2015) a Cattolica,perchè era venuta lì a parlare del suo primo librino dei biscotti ed io, armata fino ai denti di barattoli di ogni sorta ( ho realizzato più avanti che la Vani viaggiando in treno è meglio che non si carichi eccessivamente di cose e quindi i miei doni dovevano essere più diluiti ) sono andata ad incontrarla perchè NE AVEVO PROPRIO BISOGNO (io e madre ce semo beccate pure una multa ;))…ai quei tempi, cioè quando la incontrai, la Vani non mi ‘conosceva’ bene, conosceva la me cretina che commentava i suoi meravigliosi post con degli sproloqui lunghi quanto un tema delle elementari dove le raccontavo ogni sorta di cose e di vicende della mia vita quotidiana (anche adesso è così, però ora mi ‘conosce’..) che al solo rileggerli oggi mi viene da chiedermi e pure chiederle, perchè non mi abbia mandato a quel paese… ero abbastanza detestabile, ‘na cozza.. avevo tanto bisogno d’affetto (pure ora, ma lei lo sa…).
Sta di fatto che dopo il nostro incontro dal vivo siamo diventate amiche su ‘faccia di libro’ (mica so se abbia fatto bene a darmi l’amicizia dato che in quel modo avevo un raggio di azione stalker maggiore ) ed è stato proprio lì, su messanger (perchè OVVIAMENTE non avevo il suo telefono, o meglio non ancora), un pomeriggio del maggio 2016, le ho raccontato di me, della vera me e di quello che stavo attraversando in quel periodo (conta Gabi che il 2016 è stato l’anno del mio picco di malattia più profondo… la fine della discesa e l’inizio della risalita…stavo più di là che di qua..in realtà anche a novembre quando ci siamo viste ero messa maluccio, ma a maggio ero praticamente morta).. non so cosa mi è scattato e perchè ho sentito il bisogno di raccontarle quelle cose, sta di fatto che è successo… la mattina successiva, entro in casa Vaniglia come solito e mi trovo pubblicato il post di una ricetta che prevedeva un porridge all’amaranto con i ribes rossi (che poi è quello che c’è nel librino Free che avete fatto assieme tu e lei).. Dal titolo io non avevo capito che quello era un post dedicato a me, ma è bastato leggere la prima riga per capirlo.. è stato per me un colpo al cuore, non perchè mi avesse dedicato un post,non sono così ambiziosa, ma perchè mi aveva teso una mano, anzi aveva afferrato la mia di mano che chiedeva aiuto, mi aveva (r)accolta così semplicemente, dolcemente e naturalmente da lasciarmi senza parole, in fin dei conti NON MI CONOSCEVA Gabi,mi aveva vista una volta soltanto ma come aveva visto altre persone, io ero una come tante e una delle tante, eppure mi aveva (r)accolta… Da lì non ci siamo più lasciate, lei è sempre stata lì durante il mio cammino, sempre… ci siamo anche reincontrate ad agosto di quell’anno e lei si è scapicollata per esserci perchè SAPEVA che per me era importante… Io mi sento in debito nei confronti della Ross.. Lei è stata per me fondamentale e lo è tutt’ora e credo lo sarà sempre…
Ecco perchè Gabi questa tua ciotolina ha per me un qualcosa di speciale e meraviglioso… è la ciotola della mano tesa, della presa, dell’amicizia, del ‘non ti lascio da sola’, NON SEI SOLA…. Io amo questa ciotola come amo la Ross…
Bene mo’ ho pure pianto… mannaggia..
un bacino Gabi meraviglia…
Manù