Non posso iniziare questo post senza dirvi che realizzare un Panettone Milano RICCO sarà un tantino più complicato, l’ inserimento di materia grassa ulteriore richiederà una certa esperienza e sarà il momento in cui si dovrà prestare la maggiore attenzione.
Adesso non è che voglio scoraggiarvi ma solo farvi riflettere bene prima di iniziare una ricetta come questa, in cui la preparazione è tanto lunga e impegnativa…(preparare il lievito madre da inserire in un grande lievitato è senza dubbio una missione)…e dove gli ingredienti hanno il loro peso!
Se state cercando la ricetta per realizzare il vostro PRIMO VERO Panettone fatto in casa, vi dico subito che quello di Piergiorgio Giorilli sarà perfetto; nel caso abbiate già avuto esperienze positive con panettoni & Co. fatti in casa, posso certamente consigliarvi il Panettone Vecchia Milano a lievitazione naturale di Giambattista Montanari che ho realizzato lo scorso anno, fantastico, profumato e umido come piace a me anche se non troppo ricco.
Se poi siete davvero alle prime armi con i grandi lievitati, ma pensate che il vostro lievito madre potrebbe affrontare la sua prima ricetta da re, vi consiglio di scegliere una cosa a metà (perché quello che sto per proporvi non è un vero e proprio Panettone…però….), ovvero il Panettone ad un solo impasto che si prepara sempre con lievito madre ma che è nettamente più facile …diciamo che una volta che il vostro lievito madre avrà superato questa prova, allora sarà e sarete sufficientemente pronti per affrontare il vero RE DEI LIEVITATI (e anche questo Panettone Ricco … ^_^).
Adesso potrei anche nominarvi il Panettone per i pigri (che anche questo è un surrogato) che magari potrebbe risultare la ricetta idonea e in linea con le vostre capacità ^_^…..una sorta di prova per testare voi stessi.
Nel caso qualcuno all’ ascolto sia anche sprovvisto di lievito madre…bhe…non scoraggiatevi perché tra le mie pagine troverete anche una ricetta perfetta per voi, ovvero il Panettone Milano con lievito di birra sempre di Giambattista Montanari; attenzione però…il fatto maneggiare del lievito di birra al posto di quello naturale, non escluderà capacità, sensibilità ed esperienza, requisiti importanti e SEMPRE indispensabili per impasti simili!!!!!!
Se deciderete di realizzare il panettone con il lievito di birra, quello ad un solo impasto o piuttosto che quello per i pigri, la mia assoluta raccomandazione è quella di riuscire ad infornare molto a ridosso del giorno in cui poi consumerete il lievitato, questo perché, essendo prodotti diversi dal Panettone tradizionale, tenderanno ad asciugarsi e ad indurirsi molto precocemente.
Mi sono concessa così tante premesse perché tengo in modo particolare alla realizzazione dei grandi lievitati e so per esperienza che l’ incognita della ricetta giusta è sempre l’ argomento più gettonato in questo periodo.
Sarei un’ ipocrita se dicessi che tutto va bene per tutti; penso piuttosto che sia cosa intelligente affrontare ricette alla “nostra portata” e ad oggi, nel mio piccolo mi sento in grado di darvi quel consiglio in più che può fare la differenza e che senza ombra di dubbio, potrà farvi raggiungere l’ obiettivo che vi eravate prefissati.
Ad ogni modo oggi si parla di lui, del VERO RE DEI RE ovvero il Panettone e ancora una volta Giambattista Montanari appare tra le mie pagine; la ricetta di oggi me la sono tenuta quasi per ultima anche solo perché volevo avere a disposizione più elementi possibili per valutarlo a dovere.
Ho trovato questo lievitato eccellente, un po’ difficile da realizzare ma estremamente soffice, con shelf life ottima e un profumo sublime. E’ cosa certa che a casa mia per Natale si respirerà questo profumo però magari, nei pressi giorni, se gli eventi me lo consentiranno, proverò qualcosa di diverso anche solo per placare le mia immortale curiosità ^_^.
LE PREMESSE per avviare la ricetta di un qualsiasi grande lievitato sono sempre le stesse e di seguito ve le riassumerò brevemente, il mio consiglio è comunque quello di non farvi assalire dall’ ansia da prestazione.
In merito alla gestione del lievito madre, dovrete avere una buona padronanza (questa è FONDAMENTALE)…non provate ad avvicinarvi a questa ricetta se non avete mai fatto lievitati comuni (pagnotte, brioches o altra roba simile…), se avete concretizzato un lievito madre da pochi mesi (per affrontare un grande lievitato, il lievito naturale ha bisogno di più tempo) e non fatelo neanche se avete ricevuto in regalo un pezzo di pasta acida e volete sperimentare ricette varie, questa non è assolutamente quella che fa per voi, troppo delicata l’ esecuzione.
Con le mie considerazioni vorrei solo farvi prendere coscienza dei fatti e non farvi apparire questa ricetta impossibile ^_^.
Allora grinta e prendetevi un paio di minuti per leggere…
Quando dico di mettere il lievito in acqua intendo dire che il lievito, dopo essere stato rinfrescato, va lasciato in un recipiente che conterrà acqua pari a tre volte il peso del lievito, da subito il lievito scivolerà sul fondo, con il passare delle ore però comincerà a salire fino a raggiungere la superficie dell’ acqua, a quel punto sarà pronto per essere utilizzato per la ricetta (si utilizzerà solo la parte immersa e non quella secca).
La TEMPERATURA dell’ impasto è importante, non va scaldato troppo ma non deve neanche essere troppo freddo; solitamente gli impasti andrebbero chiusi fra i 23° e i 26°; se in fase di lavorazione (circa a metà) l’ impasto si dovesse scaldare troppo (superare i 23°), sarà necessario fermarsi, lasciare che si raffreddi (in frigorifero) e poi proseguire come indicato. Tale accorgimento, se necessario, potrà essere ripetuto ad ogni modo, se seguirete tutti i consigli indicati, potrete evitare questo inconveniente che stresserà, non poco il vostro stato d’ animo ma anche l’ impasto stesso. Consiglio comunque di utilizzare la planetaria a velocità moderate e questo per evitare di scaldare troppo l’ impasto, è anche importante non azzardare con dosi di impasto superiori per le portata della vostra ciotola.
Per non correre rischi e se necessario, prima di iniziare il secondo impasto, lasciate il primo impasto, certamente triplicato (o raddoppiato dato che questo dipenderà dalla ricetta del caso), in frigorifero (o in un luogo fresco) per almeno 30 minuti, ed eventualmente fare lo stesso con ciotola e gancio.
Le TEMPERATURE INDICATE, per quanto riguarda le lievitazioni, dovranno essere rispettate: se la ricetta stabilirà che l’ impasto dovrà raddoppiare a 26° C (per esempio), non dovrete metterlo a 30° e non dovrete farlo neanche andare altre la lievitazione. In ogni caso, se non sarà possibile mantenere una temperatura costante e precisa, restate sempre sotto quella indicata e cercate, sopra ogni cosa, di capire il vostro impasto poiché, essendo formato da un elemento vivente come il lievito madre, ogni movimento dipenderà da lui stesso, generando di conseguenza lievitazioni diverse da caso a caso; anche la temperatura sarà una variabile non costante allo stesso modo per tutti, per questo motivo, i tempi di lievitazione non potranno sempre essere gli stessi.
RISPETTARE LE INDICAZIONI: l’ impasto dovrà raddoppiare o triplicare, questo dipenderà dalla ricetta del caso, vi consiglio di avere pazienza e di non disperare se fossero necessarie ore aggiuntive.
Create una CELLA DI LIEVITAZIONE di fortuna: servirà a mantenere l’ impasto alla temperatura adeguata senza sbalzi (o almeno senza che siano troppo repentini), di solito il posto migliore è il forno spendo con la luce accesa; è possibile inserire al suo interno un pentolino con acqua calda in modo da consentire il raggiungimento della temperatura stabilita (l’ acqua calda dovrà essere sostituita regolarmente in modo da mantenere costante la temperatura). Un termometro adeguato potrà monitorare la temperatura.
Ultimamente ho scelto di utilizzare il forno a microonde come riparo per i miei impasti e devo dire che ho potuto mantenere una temperatura constate per quasi tutta la durata delle lievitazioni (chiudo il forno mettendo però un pezzetto di carta tra lo sportello e il forno stesso, in questo modo la lucina resta accesa e mi consente di assicurare un bel calduccio all’ interno dell’ abitacolo).
La PIRLATURA è una delle cose più importanti da fare e consente all’ impasto di raggiungere una forma rotonda, serve a rinforzare la maglia glutinica ed è fondamentale ai fini di un corretto sviluppo. Va praticata su un piano di lavoro unto e senza aggiunta di farina.
L’ INSERIMENTO DEGLI INGREDIENTI va eseguito con cautela, è fondamentale far assorbire all’ impasto ogni ingrediente molto lentamente e gradualmente, pena la perdita dell’ incordatura. Solitamente al primo impasto non si hanno grandi problemi, è nel secondo che tutto si complica, quindi non abbiate fretta. Nel caso in cui l’ impasto dovesse cedere (perdere l’ incordatura), unite una bustina di lievito per dolci per ottenere un ciambellano da RE ricco per la prima colazione al sapore di Panettone ^_^ (magra consolazione lo so….ma sarebbe un peccato perdere tanta grazia no?!?!?!).
Il MIX AROMATICO va preparato per tempo, la sera prima si uniscono al miele le scorze degli agrumi e i semi di vaniglia, si copre il tutto con della pellicola e si mettere a riposare in un luogo fresco.
L’ UVETTA va reidratata la sera prima: va sciacquata, va messa in bagno per alcune ore, poi va scolata, strizzata, distribuita su una placca da forno e lasciata così, coperta con un canovaccio, fino al momento di utilizzarla.
CI TENGO A SOTTOLINEARE che tutto ciò che ho raccolto in queste pagine è solo frutto di una grande passione mista a determinazione, non ho la presunzione di insegnare ma solo quella di trasmettere l’ amore per i lievitati.
PANETTONE MILANO RICCO DI GIAMBATTISTA MONTANARI
Preparare
il LIEVITO MADRE
- 30g di lievito madre
- 30g di farina (la stessa utilizzata per la ricetta)
- 10,5g di acqua
- 60g di lievito madre
- 60g di farina (la stessa utilizzata per la ricetta)
- 27g di acqua
- 140g di lievito madre
- 140g di farina (la stessa utilizzata per la ricetta)
- 63g di acqua
(in alcuni casi le dosi sono arrotondate per eccesso solo per praticità; tale modifica non inciderà sul risultato finale)
AROMA PER PANETTONE (prepararlo prima del primo impasto)
- 16g di miele d’ arancio
- la scorza di un limone non trattato
- la scorza di un arancia non trattata
- 2 baccelli di vaniglia
- 36g di burro anidro* fuso
Unire tutti gli ingredienti insieme e lasciare riposare in un luogo fresco.
burro anidro*: è un tipo di burro che si ottiene da panne che hanno almeno il 99% di grassi e al quale viene eliminata completamente l’acqua. Ne risulta una pasta molto densa, che occupa meno volume e che in genere tende a deperire più lentamente. Utilizzare questo burro permette di ottenere lavorazioni che si conservano meglio, che non si ossidano e non si inacidiscono.Inoltre il burro anidro è una preparazione specifica per le pasticcerie professionali, che in genere non viene venduto al dettaglio, in quanto destinato a preparazioni industriali, o comunque professionali. Nei grandi lievitati dona maggiore sofficità, migliore shelf life dei prodotti finiti e migliore scioglievolezza al palato.
PREPARARE L’ UVETTA
PRIMO IMPASTO ORE 18,00
- 140g di lievito madre
- 436g di farina per Panettone tipo 00 W380
- 146g di zucchero semolato
- 117g di burro tradizionale da panna 82% m.g. (a 16°/18°C)
- 146g di acqua
- 9g di malto diastasico*
- 117g di tuorli
*il malto diastasico: è un prodotto utilizzato nella panificazione, in pratica fornisce gli zuccheri agli impasti; zuccheri come nutrimento per i lieviti e per la formazione di una crosta migliore per colore e sapore. Questo zucchero è presente in natura nei semi germogliati dei cereali (disaccaride composto da due molecole di glucosio legate tra loro), il termine diastasico si riferisce al fatto che oltre al malto, questo prodotto possiede un alto potere diastasico, cioè contiene anche una quantità importante di diastasi, cioè di enzimi (soprattutto alfa e beta amilasi) in grado di scindere il malto in glucosio. Questi enzimi sono importanti perché quando il malto è aggiunto all’impasto, idratandosi le diastasi iniziano ad agire liberando gradualmente glucosio, che può essere utilizzato dai lieviti per svilupparsi e fermentare in modo più efficace l’impasto. Il malto è importante anche per la cottura, perché gli zuccheri residui (quelli non consumati dai lieviti) caramellizzano, producendo una crosta più colorata e saporita. L’aggiunta di malto è importante soprattutto per le lunghe lievitazioni (panettone e colomba, pane con lievito madre etc.) poiché c’è un maggior consumo di zuccheri da parte dei lieviti, ed è quindi maggiore il rischio che quelli naturalmente presenti nella farina vengano esauriti.Omettere il malto negli impasti significa compromettere la caramellizzazione ottenendo quindi una crosta più chiara e poco saporita, e anche meno croccante. E’ opportuno non sostituire il malto diastasico con altri tipi di zucchero come il saccarosio o il miele che sono zuccheri subito disponibili, poiché se il lievitato si troverà a disposizione “zuccheri facili” per il suo sviluppo e la sua fermentazione, da subito crescerà bene ma una volta terminati, utilizzerà l’amido e il malto contenuti nella farina e la fermentazione subirà un ovvio e brusco rallentamento
SECONDO IMPASTO ORE 7,30 circa
- 35g di farina per Panettone tipo 00 W380
- 52g di tuorli
- 44g di zucchero semolato
- 15g di zucchero invertito*
- tutto l’ aroma per panettone
- 175g di panna fresca al 35% m.g.
- 5g di sale fino
- 60g di burro tradizionale da panna 82% m.g.
- 60g di pasta d’ arancia*
- 378g di uvetta sultanina
- 205g di cubetti di arancia candita
- 100g di cubetti di cedro candito
Miscelate il burro con la pasta d’ arancia e lasciate da parte. Mettete in planetaria il 1° impasto e farlo girare con la farina, per circa 17 minuti, fino ad ottenere una buona incordatura. Appena incordato, unite i tuorli e far girare 5 minuti, quindi unite lo zucchero e lo zucchero invertito, il sale e fate girare ancora per 7 minuti. Aggiungete la panna a filo prestando molta attenzione a non far rompere la maglia . Al termine aggiungete poco alla volta, possibilmente senza fermare la macchina, il burro miscelato con la pasta d’ arancia, tutto l’ aroma per panettone e impastate ancora per circa 7-8 minuti, o comunque il tempo necessario che servirà all’ impasto ad asciugarsi e a legarsi bene.
Incorporate in ultimo il mix di frutta facendola girare 1/2 minuti. Spezzare l’ impasto e porre a riposare per 15/20 minuti a temperatura ambiente su un piano pulito, scoperto;
- poi pirlare (dare una forma sferica, stringendo bene l’ impasto sotto) e disporre nei pirottini a lievitare, coperto con pellicola per alimenti, a 28°C per 5/6 ore o comunque fino a che l’ impasto avrà raggiunto quasi il bordo dello stampo (per ottenere un prodotto che abbia una migliore shelf life si consiglia una lievitazione più lunga, 14/16 ore a 18°C).
- Togliete la pellicola e lasciate asciugare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.
- Con una lametta, sulla sommità della pasta, praticare la classica incisione a croce profonda pochi millimetri, sollevare un poco le punte e mettere un pezzetto di burro al centro.
- Passare 15 minuti a +4°C appena prima di infornare.
- Preriscaldate il forno a 160/165°C in modalità statico.
- Infornate e posizionate la placca sul punto più basso del forno per evitare che in cottura il Panettone si bruci toccando le resistenze del forno (la cupola crescerà molto se avrete fatto tutto correttamente).
- Per i primi 45 minuti non aprite mai il forno, successivamente, se a vostro parere il Panettone fosse arrivato quasi a cottura, inserire la sonda di un termometro dritta al centro del Panettone, se misurerà 94/96°C il Panettone sarà cotto e potrà essere sfornato. Se non si dovesse possedere un termometro adeguato, di solito, per un Panettone da 1kg cuoce in circa 60 minuti; un Panettone da 750g in circa 50 minuti; un Panettone da 500g in circa 40 minuti.
- Comunque ogni forno si comporterà a suo modo e la cottura sarà sicuramente soggettiva, consiglio quindi di utilizzare un termometro per non correre il rischio di sbagliare la cottura.
- A cottura ultimata sfornate e infilzare tempestivamente alla base con due ferri da calza (o con gli appositi spilloni), capovolgete (mettere a testa in giù) e lasciate in questo modo fino al completo raffreddamento.
- Lasciare ancora per 10 ore circa a temperatura ambiente e poi inserire il Panettone in un sacchetto per alimenti leggermente spruzzato di alcool a 90° (per liquori); chiudere bene e conservare fino a tre settimane.
13 commenti
Gabi…
me lo sono letta tutto, da cima a fondo.. Io che non ho la pasta madre, io che non ho la planetaria,io che non possiedo il termometro.. mi son presa gli appunti come a scuola e ad ogni tuo “non voglio scoraggiarvi” mi partiva un sorriso.
Ovvio che io non posso fare sta roba meravigliosa qua e mi limiterò a qualche pagnotella con lievito madre disidratato o con lievito di birra, oppure a biscotti (magari un po’ più ricchi per le feste, anche se i tuoi occhi di bue al grano saraceno mi fanno morire..son lì che li centellino ;)) oppure ad una crostata o una torta… Però mi piace studiare, sapere, e tu, sei una insegnante meravigliosa, spieghi benissimo, raccontando la ricetta dai informazioni tecniche comprensibilissime e alla nostra portata…
Grazie mille Gabi..
Un abbraccione
Manu
Sei essenziale Manu, lo sei davvero per me! Grazie e tu continua a sfornare che io sono troppo feliceeeeee!!
Mi è venuta una voglia di farlo Gabi mia…
Ma né io né il lievito siamo nella forma perfetta… Vediamo va’..
Intanto mi godo le tue foto e i racconti come fossi lì.
Anzi, io sono lì <3
Eccoti tu, tu sei sempre nella forma perfetta, fidati!!!!!!!!! So che sei qui….eccome non lo so?!??!?!??!?
Salve,
volevo cimentarmi in questa missione impossibile (sono una pasticciona e perenne distratta), ma purtroppo non ho la planetaria, nè il termometro, ma ho un lievito madre bellissimo!
Pensi sia possibile tentare lo stesso senza questi strumenti? Se si come secondo te?
Grazie mille
ps adoro questo blog!
Ciao…senti, io eviterei di realizzare questa ricetta, in primis perché senza planetaria è praticamente impossibile, in più è comunque molto impegnativa! Se guardi meglio nel blog troverai delle ricette molto più semplici come il “panettone per i pigri” …cercala e poi fammi sapere! Grazie per tutto e a presto! Perdona il mio ritardo nel risponderti, nel caso scrivi su Instagram perché li sono più reattiva!
Ciao..con certezza assoluta l’impasto non era incordato! E’ un dettaglio fa non sottovalutare mi raccomando….se non crei una maglia ben salda, tutto il peso dell’impasto non può essere sorretto quindi ecco perché la cupola non si crea.
Ciao, ho preparato questo panettone, il risultato in termini di gusto è stato ottimo, mentre la consistenza somigliava più a quella di una ciambella. Ho seguito tutti i passaggi alla lettera, controllando la temperatura, rimasta intorno ai 24/25 gradi per tutto il tempo della lavorazione; l’impasto risultava fluido ma la maglia glutinica era ben formata e lavorandolo su un piano risultava elastico e si staccava con facilità senza l’aggiunta di burro. Nel tempo di riposo sul piano l’impasto perdeva la forma e sembrava collassare. Vorrei sapere cosa ha potuto influire sul risultato finale. Complimenti per il blog, spiegazioni dettagliatissime e foto accattivanti che incuriosiscono il lettore.
Al 100% la maglia non era così salda, certe colte può sembrarlo ma se l’impasto collassa il motivo è solo questo. grazie mille a te e buone feste!
Io lo sto provando a fare. Sto per spezzare l’impasto. Prima volta che ci provo. Incrocio le dita. Comunque ricetta chiarissima. Spero che il mio panettone assomigli almeno un po a quello della tua foto. 🙂
Sarà perfetto!!!! Grazie Giuditta…grazie!
Grazie di cuore!!
Sono partita dalla tua ricetta che ho studiato per giorni per capire bene il tutto, ho usato la farina senza glutine (per grandi lievitati), sostituito burro e panne con alternative, zucchero con erytritiolo… il risultato è stato magico e meraviglioso (ho fatto 3 panettoncini) peccato che non avevo pensato bene a come metterli a testa in giù, i bastoncini di legno non erano quelli giusti e quindi… li ho dovuti sdraiare !! Che orrore, hanno la forma di 3 cilindri ma un sapore meraviglioso, “bolle” all’interno da veri panettoni, sono quasi commossa! Voglio riprovare con gli attrezzi giusti per metterli a testa in giù!!!
Grazie di cuore !!
Questo è il giusto atteggiamento!!! BRAVAAAAAA